Il pane integrale di mia madre
Inviato: 09/10/2007, 11:10
Chiariamo che mia madre è un'agnostica in cucina. Si sta ancora chiedendo a che cosa serva far lievitare tanto la pizza di Adriano, che lei la pizza l'ha sempre fatta in un'ora. Mischina.
Ieri, dopo aver visto la macchina del pane di mia zia, decide di fare pane. A modo suo: mette farina, sale, lievito e acqua tiepida poca. Fa partire il robot da cucina. Lascia riposare. Dopo un po' aggiunge altra acqua tiepida, fa andare e poi fa riposare. Tutto così sinché non ha raggiunto quella che secondo lei è la consistenza giusta. In tutti questi riposi, spesso l'impasto inizia a lievitare, lievitazione che viene interrotta da un'altro giro di impasto. A quel punto forma le pagnotte, le fa lievitare coperte fino al raddoppio (o meglio, le immerge nella farina, quando "spaccano" sono pronte).
La cottura è stata affidata a me, ho deciso per 200°C, 30' a forno chiuso e 10' a fessura. Questo il risultato, per la cronaca, molto migliore dei pani integrali che di solito ci rifilano dal fornaio.
Ieri, dopo aver visto la macchina del pane di mia zia, decide di fare pane. A modo suo: mette farina, sale, lievito e acqua tiepida poca. Fa partire il robot da cucina. Lascia riposare. Dopo un po' aggiunge altra acqua tiepida, fa andare e poi fa riposare. Tutto così sinché non ha raggiunto quella che secondo lei è la consistenza giusta. In tutti questi riposi, spesso l'impasto inizia a lievitare, lievitazione che viene interrotta da un'altro giro di impasto. A quel punto forma le pagnotte, le fa lievitare coperte fino al raddoppio (o meglio, le immerge nella farina, quando "spaccano" sono pronte).
La cottura è stata affidata a me, ho deciso per 200°C, 30' a forno chiuso e 10' a fessura. Questo il risultato, per la cronaca, molto migliore dei pani integrali che di solito ci rifilano dal fornaio.