vi racconto il ricettario di elena

[capsicum]

Da molti anni conosco una simpatica signora bolognese che si chiama Elena Tagliavini. Decisamente grassa, ha sempre rifiutato con decisione di mettersi a dieta, cedendo solo quando le condizioni di salute lo imponevano.
Sapevo ch’era un’ottima cuoca, ma non immaginavo sino a che punto sino a quando non abbiamo cominciato a discutere di cucina. Nella migliore tradizione delle appassionate, nasce in una famiglia di buongustai e cultori della cucina bolognese, e nella quale si tramandano non solo ricette antiche tradizionali, ma anche loro varianti, debitamente firmate dall’autore, commentate e annotate lungo almeno un secolo di vita familiare registrato nei numerosi quaderni di ricette.
Elena segue la tradizione, sia come realizzatrice attenta, sia come fantasiosa creatrice di piatti interessanti.
Da molti ani desiderava pubblicare il “suo ricettario”. Non ha figli e questo sarebbe stato un modo per passare il testimone di una così bella tradizione. Quest’anno c’è riuscita. Ha pubblicato “Il ricettario- Tagliavini Elena” con la casa editrice Pendragon.
Me ne ha regalato una copia, debitamente autografata e dedicata, che ho letto con enorme piacere. Contiene ricette semplicissime ma sorprendenti, come quella dei passatelli di carne o quella della “minestra di ricotta” o della pastasciutta alla mortadella, e altre più complesse come il polpettone dello zio Danton ( un nome nella migliore tradizione romagnola) o come il semifreddo ai sette peccati, un dolce inventato da lei per poter godere in una volta sola dei suoi sette ingredienti preferiti, i suoi sette peccati di gola.
Non sappiamo quanto sarà distribuito, probabilmente avrà una distribuzione solo locale, ma è reperibile su Ibs, e vi metto sotto il link.
Contiene numerose ricette interessantissime: una serie di minestre casalinghe di cui non avevo mai sentito parlare, il famoso spumone di tonno che la zia Maria della mia amica ci preparava per le feste di compleanno, vini, liquori, gelati, sughi, sformati, budini, e per finire le ricette con gli avanzi: dalle frittatine di pasta, o di tortelloni, al ragù fatto con l’avanzo della faraona arrosto.
Quello che, sfortunatamente, manca nel ricettario è la storia di ogni ricetta. Io ne ho sentite alcune e mi sono sembrate deliziose. La storia del semifreddo, per esempio, e di come non ci abbia dormito la notte per escogitare un sistema per inserire in un solo dolce zabaione, mandorle, rhum, caffè, panna, savoiardi e cioccolato.
Oppure quella delle visite a casa degli zii, dei loro cavalli di battaglia in cucina e di come ci volessero forti dosi di pazienza, adulazione, perseveranza per ottenerne le ricette. Oppure il ricordo dei piatti tanto desiderati da bambini, quando le merende erano a base di pane imburrato e zuccherato e la prosaica ciambella, oggi snobbata dai nostri figli e nipoti, era il dolce della domenica. A proposito, sono debitrice ad Elena della ricetta della famosa ciambella di mia suocera, la cui misteriosa ricetta non ero riuscita a carpire in ventun anni di matrimonio più sei di fidanzamento. E’ assolutamente semplicissima e altrettanto deliziosa. Ve la posto nella sezione ricette: ho il suo permesso.

http://www.ibs.it/code/9788883426438/ta ... raquo.html