Alessia ha scritto:Figurati, Paolo, fatteli pure gli affari miei, specialmente se mi risolvi i problemi
In questo caso per lievito intendo sia quello di birra che il lievito madre - insomma quello in cui ci siano i microorganismi... io e loro siamo leggermente incompatibili
Il lievito chimico/baking o come cavolo si chiama, invece, va bene
allora il tuo problema e' RISOLTO
e intendo dire risolto. cioe' non esiste
la tigella, come la piadina, come la crescentina-gnoccofritto, perfettamente si adatta alla baking powder.
anzi, e dico anzi, risolvi ancora piu' semplicemente. niente lievito (e i suoi conservanti stabilizzanti che per i piu' delicati pizzicano sulla lingua): puntina di bicarbonato, e per esagerare impasto con acqua minerale frizzante.
il riposo dell'impasto non serve alla lievitazione (so per certo che la piada ABORRE il lievito di birra), ma alla buona gestione e stiratura dell'impasto.
Non e' da lavorare a lungo come per il pane, non si deve formare alcuna maglia glutinica, ma il prodotto deve stracciarsi in mano come un foglio di carta. Quindi lavorazione a lungo, riposo, e cottura.
L'unico errore che feci una volta fu proprio di prepararle con lungo impasto a macchina e farina troppo forte: le chiamai "tigelle pirelli". si allungavano e non si spezzavano.
Davvero, l'intolleranza al lievito di birra non e' un problema per la tigella. se poi questa mia opinione fosse errata, posso per certo garantirti che puoi dedicarti alla piadina!
Paolo