gennarino.org

Fatti a memoria partendo dalla ricetta di raffella, con modifiche fatte a memoria (datosi che il cuoco non aveva internet funzionante) e con questo risultato:



In questi giorni li devo proprio fare, mi sa... ;)

O voi che vi siete dimenticati cosa sia non avere l'adsl perdonate la rarità dei miei interventi ma mi sa che ricomincerò con carta e penna
In effetti, facendoli lievitare più o meno come i grissini di (non ricordo) sono molto fragranti, non so come e quanto si conservano perchè i nostri sono sopravvissuti per circa una mezz'ora forse meno (erano solo una ventina). Non so se si sposano con i salumi, con un bicchiere di vino bianco invece si
Se ho messo il lievito è perchè l'altra ricetta che ho fatto lo prevedeva(inglesi ). La prossima volta, quasi quasi provo con solo il malto, il vino e li lascio comunque riposare un'oretta. I semi di finocchio ci vanno o no?
Ps, adesso scrivo un'altro commento che arriverà l'anno prossimo immagino

penso di essere l'unica, ma preferisco i taralli caserecci (non bolliti) a quelli scaldati (bolliti). Ma se me li mettete sotto ne faccio fuori una cesta comunque, scaldati o meno. Absolutamente col finocchio

ma io sono baccano e li ho rifatti

Questa volta senza lievito.
oh usato
200 g farina tipo "0"
40 g olio evo
40 g vino bianco
50 g acqua
6 g sale
un pizzico di Cremor tartaro (solo per far contenta la mia maestra)

Ho impastato ed ho steso l'impasto su una carta forno tirando con il mattarello in una sfoglia di 7 mm di spessore (un centimetro scarso). l'ho lasciato riposare un'ora abbondante. Ho tagliato la sfoglia in quadratini di un centimetro e mezzo di lato e li ho lavorati in salamini della dimensione di una matita chiudendoli poi ad anello. Li ho bolliti per alcuni secondi a tre o quattro per volta (quelli con il lievito venivano a galla, questi no). Li ho messi in forno non preriscaldato a 210°
Per i tempi mi sono basato sul colore dei taralli.
Da tiepidi sembrano più duri degli altri ma da freddi hmmm.
Naturalmente ho dimenticato i semi di finocchio ancora una volta.
Toccherà rifarli