dopo aver cercato (per 27 anni) di farmi dare dalla suocera questa ricettina senza pretese, l'ho avuta da Elena Tagliavini con l'aggiunta di alcune delucidazioni.
Si tratta davvero di una ricetta banalissima, però fatta esattamente così viene meglio delle solite ciambelle.
500 grammi di farina
200 grammi di zucchero (extrafino, oppure un po' pestato nel mortaio)
200 grammi di burro fuso a bagnomaria (oppure margarina di buona qualità)
tre uova
un bicchiere di latte
20 grammi di cremore di tartaro
10 grammi di bicarbonato
Montare le uova con lo zucchero. Elena sostiene che pestare lo zucchero nel mortaio facilita la sbattitura delle uova. Se non siete molto brave oppure non avete uno sbattitore elettrico, potete montare i tuorli con lo zucchero e le chiare a parte, poi mescolarli assieme. Quando le uova scrivono aggiungete alternandoli la farina setacciata e il burro fuso, una volta finito il burro alternate la farina col latte. Non stancatevi di lavorarla: deve essere un bel composto cremoso. Alla fine aggiungete il cremore di tartaro mescolato col bicarboato. Il cremore di tartaro si trova in farmacia. Il composto cremore e bicarbonato si trova da queste parti già pronto con la denominazione di "dose da panone".
Una volta era molto usato, per la morbidezza che dava ai dolci. Nelle Rame di Napoli, per esempio, io trovo che sia nettamente superiore, come morbidezza e durata, il risultato che si ottiene col cremortartaro rispetto a qwuello che si ottiene con l'ammoniaca, il che è tutto dire, credo.
la stessa "dose" viene usata per lievitare le piadine, nella misura di un cucchiaio da minestra ogni mezzo chilo di farina. Con questa "dose", e impastate con un cucchiaio di strutto, sale e acqua, si mantengono morbide per alcuni giorni.
Elena usa la margarina al posto del burro: intanto, dice, si può aggiungere a fiocchetti alle uova mentre le monti e viene un bel composto ancora più spumoso (non vi dico che marca usa, ma è una margarina in vaschetta molto morbida), e poi ha un gusto assai delicato. Io, mi spiace, uso sempre il burro, non compro margarina e non ne voglio regalata.
la ciambella va infornata a forno da dolci, circa 180 gradi.
Non ci sono aromi nella ricetta di Elena, mentre invece mia suocera aggiunge buccia di limone, oppure "una fialetta", o anche la vanillina. Ma anche senza alcun aroma è ottima. Il segreto è semplicemente usare la dose da panone.
baci