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Questo dolce a Bologna viene preparato per il periodo di Carnevale. Con piccole variazioni e nomi diversi (bugie, frappe, chiacchere, cròstoli,...) è presente nella cucina di mezza Italia, dalla Sicilia fino al Friuli. Sembra che la sua origine derivi da un dolce dell'antica Roma (frictilia) che veniva appunto preparato durante il periodo dell'odierno Carnevale. Postate anche le vostre di ricette che sono curioso di conoscere le varie "variazioni sul tema"!

Ingredienti per circa 4 persone: 300 gr. farina, 150 gr. zucchero, 50 gr. burro, 3 uova, 1 busta di lievito, strutto, zucchero a velo.

Preparazione: Fate un impasto con la farina, il burro, lo zucchero, le uova e il lievito e lasciatelo riposare per un'ora. Prendete quindi un mattarello e stirate l'impasto fino a farlo diventare una sfoglia sottilissima. Ritagliate la sfoglia in strisce larghe circa una decina di centrimetri. Fate friggere lo strutto in un tegame e mettete via via dentro le strisce di sfoglia finchè non saranno ben dorate, dopodichè asciugatele dall'unto con carta da cucina. Aspettate che si siano asciugate e quindi cospargetele di zucchero a velo.



Dal mio blog:

Mi permetto una precisazione, derivante dalla mia esperienza (pur buona) dello scorso anno.
La ricetta dice "tirate la sfoglia sottilissima", ecco, da chiarire per rispondere in anticipo alle perplessita'.
LA sfrappola come descritta, e' quella esplosiva, friabilissima, che si frantuma non appena ci respirate sopra. Ideale, insomma, da mangiare in piedi con un bel girocollo cachemire blu, come va di moda tra i manager moderni...
vabbe', torniamo a noi: questo "sottilissimo" va cosi' tradotto: l'ultima tacca della macchina da sfoglia non e' abbastanza sottile. va ancora piu' sottile.
Quindi al mattarello, bisogna fare una sfoglia piu' sottile delle usuali tagliatelle/tortellini. Se usate la macchina imperia (o analoga) si tira allì'ultima tacca, poi si ripassa al mattarello per farla ancora piu' sottile

Se invece vi piace la sfrappola piu' consistente, che si spezza, ma non cosi' fragile come detto sopra, los pessore dell'ultiam tacca sara' quello adatto a voi

E buon appetito

Paolo

Grazie della precisazione Paolo.

Aggiungo che personalmente non amo molto le sfrappole "spesse" anche perchè si imbevono di una quantità industriale di unto.

Da noi si chiamano lattughe, mi piacciono moltissimo ma non mi riescono mai così ho smesso di provare e faccio uno scambio con mia mamma, lei fa le lattughe, io le frittelle
So che nell'impasto mia mamma mette pochissime uova e un bel bicchiere di vino bianco, per il resto devo chiedere.
Nelle fornerie invece da alcuni anni sono apparse le lattughe fatte al forno, io credo che prima vengano fritte e poi ripassate nel forno, ma non so spiegarmi perchè siano tutte belle piatte e uniformi, con tante bollicine in superficie. Verranno cotte tra due griglie
Mi piacerebbe saperne di più anche perchè non trovo giusto che vengano etichettate come fatte al forno se vengono precedentemente fritte.

Dalle mie parti le chiamiamo Chiacchiere o Cenci a seconda dei paesini ma non prevedono lievito e come gia' osservato da qualcuno hanno la particolarita' di dover essere tirare molto sottili.
Io non uso la macchina ma ci vado di mattarello (E ci vuole un po' di tempo).
Piu' si tirano sottili, piu' rimangono fragranti e leggere anche perche' la frittura avviene in pochissimi (Davvero pochi) secondi.

Edit:
ecco come sono quelle che intendo io:
Con la differenza che nell'impasto non metto burro ma un cucchiaio di olio di semi e metto solamente un cucchiaio di zucchero perche' trovo che la frittura ne risenta positivamente.