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Ingredienti e metodo:
Lessare 1/2 chilo di patate farinose in acqua salata.
Sbucciarle e schiacciarle ancora calde e metterle dentro una scodella.
Aggiungere 2 - 3 manciate di farina, sale e noce moscata.
Mescolare.
Aggiungere 1 - 2 uova.
Impastare velocemente con le mani, aggiungendo altra farina se necessario. L'impasto deve risultare morbido ma appena non più appicicoso. Come per gli gnocchi italiani insomma. Far riposare un pochino.
Ricavare pezzetti di impasto grandi come tre mandorle e formare gli gnocchi tra le mani infarinate, avranno la lunghezza un po' meno della larghezza di una mano, con le punte tipo matita. Depositarli su uno strato di farina.
Riscaldare dell'olio in una padella e friggere gli gnocchi a tutti i lati, aiutandosi di due forchette.

Li abbiamo mangiati da soli il Venerdi Santo.
Si possono anche mangiare come contorno con carne grigliata.

Anche noi in Friuli Venezia Giulia li facciamo con l'avanzo dell'impasto dei gnocchi,vengono chiamati kiffel.

ah! si vede che siamo vicini!la parola kiffel mi ricorda i kipfel, chiffelletti - infatti i chiffelletti alla vaniglia lasciati dritti avrebbero la forma degli Schupfnudeln ..

secondo voi si possono fare senza uova (che è come faccio io gli gnocchi)?
oppure si spafragnano* malamente durante la frittura?


* spafragnare (v. tr. let. non com.) lo sciogliersi tipico di un composto a base di patate quando posto in olio caldo.

Mi sembra possibile, dovresti provare!
Comunque in un piatto simile dei contadini che si chiama Bettlersterz non c'è l'uovo.

Il Bettlersterz viene preparato in questo modo:
lessare patate sbucciate e tagliate a pezzi in acqua salata,non troppa, in una pentola più alta che larga,
verso fine cottura buttare sopra due manciate colme di farina, il tutto in un colpo. Non girare, ma dopo 5 minuti fare dei buchi verticali con la maniglia del cuchiaio di legno che si usa per cucinare, e lasciare cuocere ancora un po'.
Le patate comunque dovranno essere ben cotte alla fine.
Togliere dal fuoco e mescolare tutto quello che sta nella pentola per ricavare un composto più o meno omogeno, regolare di sale e di noce moscata.
Riscaldare dell'olio (originalmente dello strutto) in una padella, versare dentro il composto - che assomiglia a quello degli gnocchi - e friggere come se fosse una frittata, dopo un po' girare, dopo un'altro po' fare a pezzi grandi più o meno come prugne e friggerli finché non prendono un po' di colore dorato.

Il nome di questo piatto significa "Sterz del mendicante". "Sterz" vuol dire: piatto fritto fatto di sostanza farinosa e di solito senza uova.

Potresti anche mettere i tuoi "kiffel" come gli chiama kuki prima nell'acqua salata quasi bollente, dall'aspetto dell'acqua frizzante, finché non vengono a galla, scolarli, asciugarli e friggerli dopo. Così eviteresti certamente la spafragnatura.

Dopo fritti mia nonna li rotolava nello zucchero...

Fritti e dolci non li conosco. Però cotti come gli gnocchi sì: con pangrattato tostato mescolato con un po' di zucchero e cannella. Oppure con semi di papavero macinati e un po' di zucchero. Oppure con nocciole tostate macinate e zucchero. Oppure con zucchero di canna mascobado e burro fuso. E con un contorno di frutta cotta: prunge, pesche, mele, ... o con fragole zuccherate. Si puo anche aggiungere un po' di Topfen secco (tipo fiocchi di latte lavati e sgocciolati) zuccherato mescolandolo con gli gnocchi cotti.
Oppure mescolare del Topfen secco tritato finemente nell'impasto assieme alle uva passa (piccole scure), oppure mirtilli, e poi formare delle frittelle, e friggerle.
Poi un pasto completo consisterebbe solo da una minestra di verdure come primo, ed il dolce.