Mi è venuta in mente pensando alle tradizioni del mio territorio, i nostri dolci sono tutti poveri, poverissimi, di una semplicità disarmante e soprattutto sono dei "bastardi"; qui al confine della provincia non abbiamo un'identità ben precisa, abbiamo cambiato spesso padrone così abbiamo qualcosa del fiorentino, qualcosa del pisano, qualcosaltro addirittura del livornese o del lucchese...
Sicuramente caratterizza questo periodo l'immancabile Schiacciata di Pasqua (mi duole dirlo, ma questa l'abbiamo copiata ai pisani o comunque da quelle parti lì

Un biscotto tipico del mio paese, cugino degli zuccherini montanari, è lo Zuccherino, a forma di ciambella del diametro di circa 15-20cm; l'impasto, arricchito dai semi di anice, è simile a quello dei cantuccini: solo farina uova e zucchero; proprio l'alta quantità di zucchero lo rende dolce e croccante e si conserva per settimane (in origine venivano preparati nel periodo di carnevale e si conservavano per tutta la Quaresima).
Quello a cui mi sono scoperta più affezionata è però il Pandiramerino, che abbiamo scopiazzato ai fiorentini, con olio rosmarino e zibibbo. Questo pane viene preparato il Giovedì Santo, e venduto per strada la sera, davanti alle chiese. In realtà mi piace, ma non in maniera particolare e il mio affetto non nasce dalla sua bontà, ma... dalla gratitudine: quando venivo trascinata di malavoglia fuori di casa dopocena per fare la tradizionale “visita delle sette chiese” il pensiero del pandiramerino addolciva infatti l'incubo dei rosari e delle preghiere che avrei dovuto dire strada facendo...
Domani vedo di postare qualche ricetta e qualche foto.
Voi che raccontate?
