da tavernadei7peccati » 13/09/2007, 22:36
Non paga di cucinare, Cinzietta mi ha fatto studiare(chi è il prof.?), assegnandomi una ricerca sulle origini del nome di questo dolce.
Abbiamo cercato disperatamente notizie sul perchè di questo strano nome, dato ad un dolce ormai dimenticato, che faceva parte della pasticceria da "riposto", quella che si riponeva nelle vetrine e si conservava per i visitatori improvvisi, proprio perchè non si deteriorava facilmente.
Ricevere era frequente, ai tempi in cui farsi visita era l'unico modo per scambiarsi notizie e passare il tempo.
Per un siciliano, anche di condizione modesta, ricevere e non avere nulla da offrire all'ospite era una "mortificazione" e dunque si apriva la vetrina e si tirava fuori il piatto con le "maria stuarda".
Mary Stuart , o Maria Stuarda(1542-1587) fu regina di Scozia, si sposò tre volte, ebbe un modesto numero di amanti, soprattutto per la sopravvivenza in un'epoca difficile.
Non le servì a molto, infatti dopo 19 anni di prigionia, venne decapitata in un modo così orrendo che è meglio non scendere in dettagli, altrimenti vi passa l'appetito.
Tutto questo col dolce non c'entra molto, l'unica attinenza si può trovare nel fatto che nel 1560 Mary lasciò
Parigi ,dopo la morte del marito Francesco II. e fece ritorno in Scozia.
Si dice che avesse portato con sè una grande quantità di marmellata di arance, di cui era ghiotta e che era il suo unico cibo quando era malata( cosa che avveniva spesso).
Quindi, da "Marie- malade" pare sia nata la parola "marmalade".
Per altro tra le specialità gastronomiche della tradizione scozzese ci sono gli shortbread, che in fondo sono delle paste frolle e le marmellate, nella zona di Dundee.
Ergo(forse), un dolcetto di pastafrolla e marmellata si chiama Maria Stuarda.
Accontentatevi di questa ricostruzione storica e prendetela col beneficio di inventario, perchè i palermitani seguono logiche bizzarre nel dare il nome ai piatti...ma questa è un'altra storia.
...... anita...............................
te ne stai seduta sulla punta ricurva della luna, in quieta meditazione... hai tutto il tempo...