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Gli sciatt sono un piatto tipico della Valtellina e della Valchiavenna; sono fatti con ingredienti poveri, ma il risultato è molto gustoso: farina di grano saraceno, farina 00, birra, acqua gasata, qualche cucchiaio di grappa, un po’ di bicarbonato, sale, formaggio casera poco stagionato (quello che si mette anche nei pizzoccheri) tagliato a cubetti di circa 1 cm.

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Si fa una pastella con le farine e i liquidi, si lascia riposare e poi si inserisce nell'olio bollente un pezzo di formaggio avvolto nella pastella.

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Le dosi degli ingredienti variano da ricetta a ricetta e da famiglia a famiglia, come sempre per queste ricette popolari ; ieri sera, alla festa del paese , i volontari friggevano con grande convinzione, mi hanno anche elencato gli ingredienti, ma non hanno voluto dire le dosi precise :come sempre nelle feste paesane, la ricetta è segreta.

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Girando in rete, però, se ne trovano parecchie e le dosi non differiscono molto. La caratteristica è il grano saraceno che conferisce alla pastella un sapore molto deciso e la frittella (sciatt significa letteralmente “rospo”, forse per la forma, forse perché poco estetici) si sposa benissimo con un’insalatina di cicoria un po’ amarognola.

Questo è uno sciatt aperto, l'interno deve essere morbido, ma non sciolto, altrimenti esce dalla pastella e viene un pasticcio: la pastella non si gonfia, la morbidezza è data dal formaggio avvolto da una crosta sottile

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Dopo la cena, visita ad una mostra di abiti della valle, allestita dell’: mi piace ascoltare le persone anziane che raccontano la loro vita in montagna, le loro fatiche quotidiane, la cura delle mucche, la raccolta del latte, i km macinati per andare a scuola e per far pascolare gli animali.

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Che belli, devono essere proprio gustosi, ricetta salvata ma rimandata a settembre, grazie Primavera

che meraviglia: certo pero che sembrano difficili da fare - almeno per me, gia' mi immagino litri di pastella bruciata che mi galleggiano nell'olio di cottura
Immagino la difficolta' sia appunto fare la pastella della consistenza giusta. Grazie Primavera!

Che buoni,
li ho mangiati tanti anni fa a Bormio, ero ospite di alcune persone che risiedono appunto a Bormio, io non li conoscevo.... Mi permetto di aggiungere una cosa sulla pronuncia perchè il video è foriero di equivoci. Si dice s-ciatt . Non sci di sciare ma s + ciat ( come l'inizio della parola chattare più la s iniziale)
si capisce qualcosa?

E' dai tempi del newsgroup it.hobby.cucina che non posto una ricetta. Ma dato che ho un po' di tempo e l'argomento un minimo lo conosco esco dal guscio e vi posto la ricetta degli sciatt come li fanno a Chiuro .

Ingredienti :
200 g farina 0
200 g farina saracena
1 bicchiere d'acqua
1 bicchiere di birra
1 cucchiaino di bicarbonato
1 bicchierino di grappa bianca
4 etti di casera o bitto

Consiglio: mezz'ora prima di iniziare tagliare il formaggio a cubetti,infarinateli e metteteli nel congelatore. In questo modo quando immergete gli sciatt nell'olio il formaggio non "scappa"


Procedimento :

Per la pastella : Mischiare le farine, aggiungere l'acqua , la birra , la grappa e il bicarbonato e mischiare il tutto con una frusta .

Per gli sciatt: A questo punto prendete un cubetto di casera congelato con due cucchiai già coperti di pastella. "Strofinate" con i cucchiai il cubetto ed immergetelo nell'olio bollente per 2/3 minuti. Ripetere quest'azione per ogni cubetto di formaggio finchè non avrete finito
la pastella .

Servirli caldi e ben croccanti accomapgnati da dell'insalatina tenera appena raccolta dall'orto e un buon grumello valtellinese.

Un saluto a tutti

benvenuto merendicchio, e grazie mille di questa ricetta!
Giusto una domanda tanto per capire, piu' accademica che altro, visto che in pratica la possibilita' per me di farli e' prossima allo zero: ma per "calare" il cubetto impastellato nell'olio usi gli stessi due cucchiai in cui hai "strofinato"? In questo caso dovra' essere un movimento bello veloce, immagino, per evitare che troppa pastella cada dal cucchiaio nell'olio, giusto?

Si i cucchiai utilizzati sono gli stessi ed il movimento è piuttosto veloce, ma la cosa a cui prestare maggiormente attenzione è la quantità di pastella che viene raccolta nei cucchiai e poi trasferita al cubetto. Se è troppo poca il formaggio non appena immerso esce dall'involucro e si rimane a bocca asciutta, se è troppa risultano "gnucchi".

PS: la pastella non è così liquida come può sembrare ad un primo sguardo nella foto del primo post, ma più collosa. In pratica si appoggia il cubetto in un cucchiaio leggermente impastellato, poi con un movimento rotatorio con l'altro braccio, quasi a disegnare una cozza, si copre il cubetto e lo si fa scivolare nell'olio bollente. Cmq è molto più semplice metterlo in pratica che descriverlo a parole .

PPS: imho potresti replicarla anche con un altro formaggio stagionato a pasta dura, la cosa forse più difficile da reperire può essere la farina di grano saraceno.

it. hobby.cucina? Ma sbuchi dalla preistoria, merendicchio... )
Benvenuto! E a quando il post di presentazione in discorsi di cucina?

Ciao Teresa sisi ho imparato a sopravvivere grazie alle mitiche discussioni su IHC a partire da quella sulla panna da cucina, olio/burro per fare il risotto ecc..

Più o meno vi ho abbandonato quando capsicum ha cominciato a pubblicare il menù del giorno (non per lui, sia mai, ma finiti gli studi sono entrato nel fantastico mondo del lavoro , ed il tempo è diventato sempre meno ). In compenso ho sempre continuato a seguirvi e a sperimentare le vostre fantastiche ricette. Mi sembrava giusto dopo tanto tempo dare un piccolo contributo nei pochi piatti che conosco bene (sono nato e cresciuto mangiando pizzoccheri/sciatt/taroz ecc.. prima di spostarmi nella terre della nebbia e delle zanzare )