La preparazione è magari leggermente più laboriosa di un pane casereccio, di uno sfilatino, di una treccia, ma è anche vero che spesso si cucina per divertirsi, quindi fare qualche lavorazione in più non ci pesa senz’altro. C’è solo un passaggio della preparazione delle biove che non mi sfagiola pienamente, quando devo cimentarmi, arrivato al punto di dover porre le biove formate a lievitare per l’ultima volta fra pacchi di farina, c’è un qualcosa che urta il mio senso di praticità in cucina, questi pacchi che occupano spazio e limitano i movimenti non mi vanno proprio, ho pensato allora di ovviare a tutto questo susseguirsi di pacchi di farina pasta lievitata e canovacci con una soluzione semplice semplice ed estremamente economica.
Si tratta di realizzare una rastrelliera di legno della misura ideale per delle biove fatte in casa.
Vi spiego come ho fatto io.
E’ una cosa semplicissima, non necessita di eccessiva manualità, occorrono solo delle assicelle di giusta misura, una matita ed un righello.
Si deve stabilire a priori il formato delle biove, la dimensione, ho stabilito che una misura adatta potesse essere 10 cm. Nei negozi specializzati, (io sono andato al brico), vendono per pochissimi euro delle assicelle di 10 cm di larghezza per 1 m di lunghezza, spessore 1 cm, basta solo tagliare ed eventualmente incollare le assicelle per formare appunto una rastrelliera dove porre a lievitare le nostre biove.
Ho pensato di fare rastrelliere con pochi scomparti in modo che non occupino troppo spazio, quindi delle biposto, in realtà ognuno può realizzarle della lunghezza preferita.
Una biposto per due biove da 10 cm necessita di un’assicella che fungerà da base tagliata alla lunghezza di 23 cm, poi altre tre assicelle che andranno poste in verticale agli estremi ed al centro della base, formando i denti del pettine della lunghezza di 10 cm.
E’ una cosa quasi immediata, basta solo poi incollare li “denti” al “pettine” ed avremo una rastrelliera a due posti per biove di lunghezza 10 cm.
Per chi ha voglia di fare un po’ più fatica è possibile realizzare una rastrelliera smontabile, bisogna sostituire l’incollaggio dei denti con un incastro a pioli, per far questo bisogna praticare dei fori perpendicolari al piano nell’assicella che funge da base e dei fori perfettamente corrispondenti nel punto di appoggio (lo spessore) dei pettini.
Ho utilizzato dei pioli da 5mm la punta del trapano deve essere di 6 mm, i pioli devono essere incollati nei fori ricavati sui “denti” del pettine e si andranno ad incastrare nei fori sulla base.
Tutta questa fatica serve solo per permettere di smontare e riporre la biovettatrice occupando uno spazio notevolmente inferiore rispetto alla versione incollata.
I vantaggi dell’attrezzino sono molteplici, la pasta di pane in lievitazione si più spostare, per i motivi più disparati, per fare spazio, per metterla in un ambiente idoneo, più caldo o più umido.
Con due attrezzini si possono realizzare dieci biove
I denti permettono di mantenere sollevato il canovaccio che protegge la pasta dagli eventuali spifferi se si volesse .inumidire il canovaccio per avere un ambiente più umido, questo non verrebbe in contatto con la pasta in lievitazione appiccicandosi.
Il resto del procedimento è del tutto uguale a quello proprosto dall’Admin in Ricette & tradizioni.
Paolo
