e servirlo freddo o a temperatura ambiente.
La grande quantità di cipolle, la frittura e l'agrodolce è la base di un metodo di conversazione antico, escogitato per mantenere i cibi più a lungo cercando un metodo per salvare il buon sapore degli alimenti...e "Saor" in dialetto veneto significa appunto "sapore".
Ci sono diverse versioni per questo piatto, come avviene spesso per le ricette tipiche regionali, che prevede una variante possibile senza l'uvetta ed i pinoli. Io ho preferito realizzarlo nella versione "completa", avendolo assaggiato in questo modo in una trattoria a Chioggia.
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700 gr. di sarde – togliere la testa e le interiora, lasciando la spina centrale e la coda – lavate e asciugate bene
farina 00 – q.b. per infarinare le sarde
Abbondante olio di arachidi per friggere
700 gr. di cipolle bianche
1 foglia di alloro
olio Evo q.b. a coprire il fondo di un tegame
1 bicchiere di aceto bianco (regolatevi nella quantità a seconda della “forza”dell’aceto)
3 cucchiai di uvetta passolina
2 cucchiai di pinoli
1 cucchiaino di zucchero
Sale e pepe
Si comincia con pulire le cipolle che andranno affettate ad anelli di circa mezzo centimetro e messe in un tegame con l’olio e la foglia di alloro. Si copre il tegame con un coperchio e si fanno cuocere dolcemente, piano, piano e fino a quando cominceranno a diventare traslucide, si salano, si aggiunge il pepe e si fanno cuocere ancora per 5 ‘.
Mettere il cucchiaino di zucchero, girare bene ed aggiungere l’aceto, che va fatto evaporare bene, a tegame scoperto.
Si aggiungono poi le uvette ed i pinoli e dopo poco si lascia l’intingolo a riposare.
Friggere le sarde infarinate in olio profondo, cuocendole bene e asciugandole su carta.
Prendere un contenitore che possa andare in frigo ed essere coperto e mettere a strati le sarde e poi le cipolle ( finendo con le cipolle).
Scusate la foto ....