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Com' è che mi sono innamorato

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Re: Com' è che mi sono innamorato

Messaggioda ale1969 » 16/06/2008, 0:40

Alcune vecchie ottiche danno, a mio parere, una immagine più tridimensionale semplicemente perchè usano vetro e non plastica (come tanti, anche ottimi e nitidissimi, cinquantini di oggi come il mio Nikkor made in China) e perchè hanno schemi ottici più semplici degli zoom che adesso vanno per la maggiore ma che la luce la fanno rimbalzare attraverso 10-12 gruppi (e questo si vede tantissimo negli sfocati che sono un casino).

Inoltre sia gli schemi ottici che le case produttrice erano gli stessi degli obiettivi per il medio e, soprattutto, il grande formato e per quest'ultimo ancora oggi (Schneider-Kreuzach per esempio).

Poi è chiaro che usare ottiche ad altissimo livello anche odierne si raggiungono gli stessi risultati e forse anche meglio, però io ad esempio per un Pancolar 50/1.8 ho speso meno di 100 euro e ho un obiettivo che fa a gara con un Planar della Zeiss di oggi che costa 4 volte tanto, è fatto cmq in Giappone dalla Tokina e ha solo 1/2 stop di luminosità in più.

Per quanto riguarda i valori di focale sulle varie dimensioni era così anche prima del digitale e del sensore APSc, su un medio formato 6x6 dove l'obiettivo normale è un 80mm il campo di fuoco è cmq identico ad un medio tele 80mm per una 35mm e ad un grandangolo 80mm per un grande formato 9x12. Infatti certi sfocati su riprese con grandangoli si riescono ad avere solo dal medio formato in su.
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Re: Com' è che mi sono innamorato

Messaggioda BR1 » 16/06/2008, 19:11

Grazie Ale! Chiarissimo.
Vetro anziché plastica!? Ho un 80/200 AF-S 2.8 bighiera di seconda mano, uscito di produzione, vuoi dire che me lo devo tenere come una reliquia?
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Re: Com' è che mi sono innamorato

Messaggioda Tanith » 16/06/2008, 19:49

BR1 ha scritto:Tanith, io sono uno di quelli che la pellicola l'ha abbandonata a favore del digitale perché volevo essere finalmente padrone del processo dall'inizio alla fine, stampa compresa.

Anch'io ed é per questo che dall'agosto del '98 sviluppo e stampo per conto mio.
Leggendo tutti i vostri post mi state davvero incuriosendo mi si sta aprendo un mondo di nuovi orizzonti... Alla fine digitale o pellicola nel momento in cui si sta fotografando l'atteggiamento del fotografo non dovrebbe cambiare, é solo il materiale sensibile che cambia... ho sempre usato il B/N e per il colore le dia, col digitale avrei un 2 in 1! Però ho assistito più volte all'impossibilità di alcuni lettori di leggere il cd pieno di foto! 8O Voi come li conservate i file? Alla fine credo che sia la paura di perdere centinaia di foto in un batte d'occhio che mi impedisce di comprare una macchina seria (una compattina già ce l'ho ma non la considero neanche :-P ). Un negativo pure di cent'anni lo posso stampare anche senza ingranditore!

ale1969 ha scritto:Poi è chiaro che usare ottiche ad altissimo livello anche odierne si raggiungono gli stessi risultati e forse anche meglio, però io ad esempio per un Pancolar 50/1.8 ho speso meno di 100 euro e ho un obiettivo che fa a gara con un Planar della Zeiss di oggi che costa 4 volte tanto, è fatto cmq in Giappone dalla Tokina e ha solo 1/2 stop di luminosità in più.

Parli dell' 1,4 vero? Perchè il mio Planar 1,7/50 ha una valutazione nell'usato di circa 80 euro.
ale1969 ha scritto:su un medio formato 6x6 dove l'obiettivo normale è un 80mm il campo di fuoco è cmq identico ad un medio tele 80mm per una 35mm e ad un grandangolo 80mm per un grande formato 9x12. Infatti certi sfocati su riprese con grandangoli si riescono ad avere solo dal medio formato in su.

Ma quì parli dell'angolo di campo dell'obiettivo?perchè altrimenti non ho capito.Ho sempre saputo che il normale del 24x36 era il 50mm perchè 50 é il valore che più si avvicina al valore della diagonale del formato stesso; stesso dicasi per il medio formato...
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Re: Com' è che mi sono innamorato

Messaggioda tuCoque » 16/06/2008, 20:01

Tanith ha scritto:Alla fine digitale o pellicola nel momento in cui si sta fotografando l'atteggiamento del fotografo non dovrebbe cambiare

Fino a un certo punto. Anzitutto in digitale si espone sulle luci, mentre in pellicola fai normalmente il contrario. Ma il punto non è questo, il punto è che col digitale ci sono alcune cose molto comode. L'istogramma, è secondo me la più importante. Se l'esposimetro rappresenta probabilmente l'invenzione più utile per la fotografia tradizionale, l'istogramma direi che è la più importante nel mondo digitale.

Tanith ha scritto:Un negativo pure di cent'anni lo posso stampare anche senza ingranditore!

Sì, posto che il negativo lo hai conservato bene, altrimenti sarà inutilizzabile. Con i file Raw (negativo digitale) è anche meglio: se li conservi in maniera consona sono praticamente eterni. Qundi NO ai Cd e ai Dvd, si rovinano.

Col digitale hai più controllo in tutta quella parte che viene dopo il clic, che è altrettanto importante di quello che viene prima, come sai benissimo visto che stampi da solo. Ma in più hai la comodità di elaborare l'immagine in postproduzione in camera chiara, bilanciando il bianco con la semplicità di un clic, e infine di stampare con stampanti a getto d'inchiostro e carte di elevata qualità a prezzi contenuti.

Augh. :grin:
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Re: Com' è che mi sono innamorato

Messaggioda ale1969 » 16/06/2008, 22:03

Tanith ha scritto:Però ho assistito più volte all'impossibilità di alcuni lettori di leggere il cd pieno di foto! 8O Voi come li conservate i file? Alla fine credo che sia la paura di perdere centinaia di foto in un batte d'occhio che mi impedisce di comprare una macchina seria (una compattina già ce l'ho ma non la considero neanche :-P ). Un negativo pure di cent'anni lo posso stampare anche senza ingranditore!


Io uso un hard disk portatile da 500 GB su porta USB. Meno caro di fare tanti DVD (costa sui 100-120 euro di buona marca), più pratico perchè puoi cancellare, nuovere, cambiare, ENORMEMENTE più affidabile, soprattutto perchè essendo esterno sta fuori dal calore e se non lo tieni acceso tutto il giorno difficile che faccia bum. Io fra l'altro lo uso da backup, così le tengo sia lì, sia sul disco fisso del PC.

Tanith ha scritto:
ale1969 ha scritto:Poi è chiaro che usare ottiche ad altissimo livello anche odierne si raggiungono gli stessi risultati e forse anche meglio, però io ad esempio per un Pancolar 50/1.8 ho speso meno di 100 euro e ho un obiettivo che fa a gara con un Planar della Zeiss di oggi che costa 4 volte tanto, è fatto cmq in Giappone dalla Tokina e ha solo 1/2 stop di luminosità in più.

Parli dell' 1,4 vero? Perchè il mio Planar 1,7/50 ha una valutazione nell'usato di circa 80 euro.

Si, parlo dell'1.4 che producono oggi, il tuo 1.7 è per il sistema Contax se non erro e anche quello era prodotto in Giappone.

Tanith ha scritto:
ale1969 ha scritto:su un medio formato 6x6 dove l'obiettivo normale è un 80mm il campo di fuoco è cmq identico ad un medio tele 80mm per una 35mm e ad un grandangolo 80mm per un grande formato 9x12. Infatti certi sfocati su riprese con grandangoli si riescono ad avere solo dal medio formato in su.

Ma quì parli dell'angolo di campo dell'obiettivo?perchè altrimenti non ho capito.Ho sempre saputo che il normale del 24x36 era il 50mm perchè 50 é il valore che più si avvicina al valore della diagonale del formato stesso; stesso dicasi per il medio formato...

Si esattamente. Però la profondità di campo di, mettiamo, un 80 mm è uguale su tutti i formati perchè è relativa alla distanza del piano di focale. Quindi sul 35 mm. con un 80mm a diaframma 2.8 e un punto di fuoco distante 2 metri hai una profondità di campo di circa 6 centimetri, gli stessi 6 centimetri ce li hai con lo stesso diaframma e con la stessa distanza di fuoco sia che usi un medio formato, dove l'80mm è una lente "normale", sia su un banco ottico 4x5 dove l'80mm è un grandangolo.

Questo è il motivo per cui nelle compattine hai sempre tutto a fuoco, hanno delle focali cortissime visto la dimensione del sensore.
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Re: Com' è che mi sono innamorato

Messaggioda marco » 17/06/2008, 9:50

Per quanto mi riguarda, se esco con una difgitale o con una pellicola, il mio modo di "vedere" le cose cambia moltissimo.
Mi capita ad esempio di vedere un vicolo di pietra con un segnale stradale e di pensare "quello tanto poi lo clono" e scatto.
Oppure di inquadrare senza remore con linee cadenti "tanto poi le sistemo". O di esporre per le ombre e bruciare il cielo "tanto poi di cielo ne metto un altro".
Con la pellicola fotografi meno e devi essere molto più severo con te stesso
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Re: Com' è che mi sono innamorato

Messaggioda Tanith » 18/06/2008, 11:03

tuCoque ha scritto:L'istogramma, è secondo me la più importante.

:oops: Io non lo so che cos'é questo :oops:

tuCoque ha scritto:Col digitale hai più controllo in tutta quella parte che viene dopo il clic,

Ma io questo lo faccio già, dal memento che scelgo una carta più o meno contrastata con una certa finitura, uno sviluppo a tono freddo piuttosto che tono caldo sto già facendo post produzione...

ale1969 ha scritto:Si, parlo dell'1.4 che producono oggi, il tuo 1.7 è per il sistema Contax se non erro e anche quello era prodotto in Giappone.

Intendi dire che siccome era prodotto in Giappone la qualità ne risente? Da quello che so i materiali son gli stessi i controlli di qualità son uguali come in Germania... c'é qualcosa che non so? 8O
Bene allora un hard disk esterno che magari accendo solo per salvare le preziose foto del mio pupetto é la soluzione più "sicura".
marco ha scritto:Mi capita ad esempio di vedere un vicolo di pietra con un segnale stradale e di pensare "quello tanto poi lo clono" e scatto.
ecc.
Ma questo non lo posso fare anche con la scansione del negativo?...

Quando, qualche mese fa incontrai le fotografe che mi fecero il servizio di nozze, chiesi loro come fosse cambiato il loro modo di fotografare passando al digitale, mi risposero che, a parte i corsi di aggiornameto che fanno ogni 2/3 anni non avevano neppure aumentato il numero di scatti :-) . Alla fine credo che sia tutto relativo: c'é chi si diverte al computer dopo il clik e chi cerca la foto da ritoccare il meno possibile, giusto?

Scusate tutte queste domande ma ultimamente si parla solo di digitale e siccone a me non interessava molto non mi sono aggiornata. Ora però mi sto guardando un pò intorno:"ma che sarà mai 'sto digitale?" Domani mio marito mi porta in prestito la Canon 450D di un suo collega così vedo un pò com'é in prima persona.
Mi state contagiando :-P
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Re: Com' è che mi sono innamorato

Messaggioda BR1 » 18/06/2008, 18:45

Avevo notato che Coque si era riferito a te al maschile ma dal nickname di una dea fenicia avevo il sospetto che fossi una donna!
L'istogramma, come dice Coque stesso, è importantissimo, ed è immediato. Un vero uovo di Colombo:

Istogramma.png
Istogramma.png (254.66 KiB) Osservato 15208 volte

in pratica è un grafico che mostra 3 curve di tono dei tre colori (RGB = Red, Green, Blue) che compongono l'immagine: in ascissa le gradazioni di tono (più scuro a sinistra, più chiaro a destra), ed in ordinata il numero dei pixel con quella tonalità. Nel caso del Bianco e nero, anziché tre curve se ne vedrà una sola.
Ora va da sé che in una foto sottoesposta le tra curve saranno fortemente sbilanciate a sinistra, e viceversa nel caso di una forte sovraesposizione esse saranno fortemente sbilanciate a destra. Quasi tutte le macchine digitali permettono di visualizzare questo istogramma subito dopo lo scatto.

Riguardo il "clonare" con più o meno disinvoltura, questo dipende da quale sia il proposito del fotografo: se si mira ad essere il più aderenti possibile alla realtà occorre essere rigorosi, se invece la modella deve dirci che la crema XYZ fa venire una pelle bellissima, ebbeh! Condivisibile o no che sia, punti neri e le piccole rughe spariranno sotto i colpi sapienti di clone ed altre diavolerie! Altro è se il fotografo vuol farci vedere la "sua" visione volutamente alterata della realtà.
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Re: Com' è che mi sono innamorato

Messaggioda Tanith » 24/06/2008, 10:08

BR1 ha scritto:Avevo notato che Coque si era riferito a te al maschile ma dal nickname di una dea fenicia avevo il sospetto che fossi una donna!

OT Infatti, vicino alla mia città, Carbonia, c'é un sito archeologico di una città Fenicia nata sulle rovine di un nuraghe, in una delle tombe della necropoli é scolpito il simbolo di Tanit ma con una particolarità unica: é scolpito capovolto, non si sa se per volere dello scultore oppure per ignoranza dello stesso. Si pensava che il culto di Tanit richiedesse il sacrificio di vite umane, (per via dei tophet a lei dedicati) ma da nuovi studi é emerso che Tanit e Baal fossero divinità positive, Tanit é uno dei tanti nomi che diverse civiltà hanno dato alla Dea Madre, per me lei era la protettrice dei bimbi.

Grazie per la spiegazione riguardo all'istogramma, ora comincio a capirci qualcosa :)
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