Tanith, io sono uno di quelli che la pellicola l'ha abbandonata a favore del digitale perché volevo essere finalmente padrone del processo dall'inizio alla fine, stampa compresa. All'inizio avevo molti dubbi, specie leggendo in giro sulla famosa diatriba pellicola/digitale, ma poi man mano che sono andato avanti ho capito che si tratta sono di un differente mezzo per ottenere lo stesso risultato. CI sarà chi si trova bene con la pellicola e non ha voglia o necessità di passare al digitale, chi si cimenta con entrambi i sistemi, eccetera eccetera... insomma c'è spazio per tutto e per tutti.
Non so se le vecchie ottiche diano un'immagine più tridimensionale, ma bisogna considerare che ci sono delle differenze: il sensore della mia reflex è 15.8 x 23.6, quindi più piccolo del 24 x 36 della pellicola, il ché comporta un fattore di moltiplica ottica di 1.5, quindi ad esempio quando uso un 50ino, in realta è come se usassi un 75.
Tecnicismi a parte, non ti voglio esortare a comprare una digitale tuttavia non ti fermo neppure
, dipende da quello che vuoi fare.
Quanto alla qualità ti racconto un "nanetto": gran parte del reportage di sulla spiaggia di Omaha durante lo sbarco in Normandia del '44, andò perduta per un errore del tecnico dello sviluppo forse troppo ansioso di vedere il risultato. Gli undici scatti sopravvissuti sono sfocati eppure raccontano in modo eccezionale l'atmosfera di quel giorno. Per cui a costo di ripetermi, dipende da cosa si deve fare e cosa si vuole raccontare. Qui, in ambito culinario, la foto secondo me dovrebbe ingolosire, trasmettere se possibile il sapore del cibo, insomma dovresti desiderare di "addentare" lo schermo! Se questo passa o no per la nitidezza dell'immagine o per la vividezza dei colori, dipende dallo stile del fotografo. Esistono degli schemi, ma non è detto che non li si possa rompere.
Saper leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura (Faber)