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LEZIONE N.3 - OBIETTIVI E FOCALE

Con la nostra Maestra Alessandra Tommei

LEZIONE N.3 - OBIETTIVI E FOCALE

Messaggioda alessandratommei » 07/03/2010, 1:05

CIAO A TUTTE. VI ANTICIPO DI QUALCHE GIORNO LA NUOVA LEZIONE PERCHE' LUNEDI DOVRO' ENTRARE IN OSPEDALE PER UN INTERVENTO E FINO A FINE SETTIMANA PROSSIMO NON CI SARO' PERCIO' AVRETE UN PO' DI TEMPO IN PIU' PER LEGGERE E FARE GLI ESERCIZI. ABBIATE POI UN PO' DI PAZIENZA PER AVERE I MIEI COMMENTI. SPERO DI POTERMI METTERE AL PC PRESTO MA NON NE SONO SICURA! :-)
BUON LAVORO, A PRESTO :P
innanzi tutto ci serve un termine di paragone, l'occhio umano. l'obiettivo che generalmente inquadra come il nostro occhio è il 50mm, non a caso definito obiettivo "normale". al di sotto di quetsta misura si pongono i grandangoli (wide). al di sopra i teleobiettivi.
i grandangoli, come detto dal nome, hanno la caratteristica di inquadrare un campo largo, più è basso il numero che ne indica la lunghezza focale, più largo sarà il loro angolo di ripresa. quindi un 18mm avrà un angolo di ripresa più largo rispetto al 24mm. ovviamente questo porta varie conseguenze: nella foto ci dovranno stare più cose quindi tutto sarà rimpicciolito rispetto alla realtà, poi i wide spinti (appunto con lungh. focale ridotta) tendono ad introdurre distorsioni geometriche ai bordi della foto e sono più portati a generare riflessi e aberrazioni, ecc..
i tele sono quelle lenti che partono generalmente dai 70mm, ed arrivano lunghezze astronomiche... come si può intuire "avvicinano" il soggetto fotografato per poterne cogliere maggiori dettagli. usati per foto sportive e naturalistiche.
L'obbiettivo è l'elemento che primo tra tutti ricopre un ruolo fondamentale nell'acquisizione dell'immagine, infatti è attraverso di esso che passano i raggi luminosi, provenienti dagli oggetti , che in seguito colpiscono la pellicola e la impressionano.
L'obbiettivo è composto da una sistema di elementi di vetro (le lenti) concave e convesse, che si spostano lungo l'asse centrale dell'ottica determinando la messa a fuoco (come avviene nei binocoli o nei microscopi) dell'immagine sul piano della pellicola.
Ma cos'è la lunghezza focale? Questo termine, indica la distanza espressa in millimetri che intercorre tra il piano della pellicola ed il centro della lente dell'obbiettivo.
La lunghezza focale di un obbiettivo normale è vicina alla misura della diagonale del fotogramma. (che nel caso del classico rullino, è 24 X 36 = 43 mm) e l'angolo di campo che copre un obbiettivo di questa focale è di 46°. (L'angolo di campo dipende dal formato del fotogramma e dalla lunghezza focale dell'obiettivo).
Al fine di rendere più chiara la differenza tra le varie ottiche, immaginiamo di trovarci in una sala di un ristorante, a cena con i nostri amici. Avendo a disposizione 3 obbiettivi: un 35 mm, un 50 e un 135 potremmo effettuare diverse inquadrature. Per il primo piano di chi ci è di fronte useremmo il 135, per fotografare tre amici a mezzobusto il 50 mm, per una panoramica su tutta la tavolata il grandangolare da 35mm.

è importante notare come su tutte le reflex digitali (dSLR - Digital Single Lens Reflex) di fascia medio-bassa questi valori vengano trasformati, vanno moltiplicati cioè per un valore "fattore di crop". Perchè? perchè i sensori delle dSLR hanno dimensioni + piccole rispetto alla classica pellicola allora in fase di ripresa ci sarà un crop della parte centrale del fotogramma, ma è una cosa che NON deve preoccupare assolutamente chi si avvicina alle dSLR. diremo solo che le lunghezze focali di tutti gli obbiettivi (anche gli specifici per digitali!) vanno moltiplicate per:

*1.6 per canon 20d 350d 300d 10d
*1.5 per nikon, pentax, minolta
*2 olympus
questo per ottenere un corrispettivo nel "vecchio" sistema 35mm a pellicola!

quindi, per avere un punto di vista equivalente al normale 50mm prima menzionato, servirà un'obiettivo con focale 50/fattore di crop
allora, per una Olympus e-300 servirà un 25mm, mentre per nikon, canon, ecc... ci vorrà un 30/35mm. Non a caso Sigma ha appena immesso sul mercato un 30mm di grade qualità luminosissimo adatto all'uso con queste Dslr
E per i grandangoli? generalmente una focale adatta a paesaggi e riprese in interni è la 28mm, allora tutti i produttori hanno in catalogo focali adatte a quest'uso: canon con 18-55, nikon 18-70, Olympus 14-45, tutte misure che dopo la trasformazione prima indicata danno come risulatao appunto il 28mm circa.
ora sono stati immessi sul mercato anche i superwide (grandangoli spinti) con focali che partono da 10 o 12 mm, presentano un angolo di ripresa veramente ampio (equivalenza nel 35 mm = 10*1.5 = 15mm) ma non sono facili da gestire per un principiante, oltre a costare non poco.
E per i tele??? tutti i teleobiettivi diventano ancora + spinti! molto utile nella caccia naturalistica e nello sport. un 70-200 diventa un 105-320 (circa) ma con il vantaggio di pesare e costare la metà!!!
cos'è uno zoom? un'obiettivo la cui focale può variare tra varie lunghezze: 10-22, 18-55, 18-125, 28-75, 70-200, 70-300, 135-400, ecc..... (Questi obbiettivi pur essendo oggettivamente molto utili non hanno la stessa qualità delle ottiche fisse)
è comodissimo perchè permette di adattare l'inquadratura senza spostarsi fisicamente ma a grandi linee si può dire che uno zoom pesa di +, costa di +, è un po meno nitido ed è meno luminoso rispetto ad una lente fissa.
Ma le lenti fisse non sono rettaggi del passato??? cose che usava il nonno??? Non direi... anzi, forse sta arrivando una nuova primavera per questa soluzione + scomoda ma + qualitativa. Basta un po di buona volontà e colpo d'occhio.

Un obiettivo fisso che tutti (almeno chi usa canon) dovrebbero avere è il 50 f/1.8. ora che diventa un 50*1.6= 80mm diventa eccellente per i ritratti con sfondo sfocato e riprese con bassissima luce. pesa e costa una sciocchezza ed è + nitido di zoom che costano 5-7 volte tanto.

Per luminosità di un obbiettivo si intende la sua capacità massima di trasmettere la luce alla pellicola, e dipende da due fattori: il diametro della lente frontale e la lunghezza focale ( si definisce luminosità di un obbiettivo il rapporto tra la lunghezza focale e il diametro dell'obiettivo.

E ORA UN PO’ DI RIPASSO GENERALE: (CON L’AGGIUNTA DELL’ABBINAMENTO DIAFRAMMA/FOCALE CHE ORA DOVRESTE COMINCIARE A CAPIRE)
Diaframma e messa a fuoco
Nel barilotto cilindrico dell'obbiettivo è alloggiato un altro fondamentale elemento; il diaframma.
Questo dispositivo determina la quantità di luce che passa al momento dello scatto. E' formato da alcune lamelle metalliche che scivolando su loro stesse determinano il diametro di un foro circolare più o meno ampio.
Il diaframma si apre e si chiude ad intervalli regolari che raddoppiano o dimezzano la quantità di luce che intendiamo far passare. Questi intervalli che prendono il nome di "stop" rispettano una scala numerica, scritta sulla ghiera dell'obbiettivo, espressa nella seguente progressione :
f 1 f 1,4 f 2 f 2,8 f 4 f 5,6 f 8 f 11 f 16 f 22 f 32 f 45 f 68
In questa sezione non è importante spiegare come è stata determinata questa scala, è sufficiente sapere che al valore numerico più basso corrisponde una apertura di diaframma più grande.
Per concludere un diaframma impostato al valore f 2,8 lascerà passare una quantità di luce maggiore che se impostato allo stop successivo (4) e più precisamente il doppio.
Oltre a determinare la quantità di luce, il diaframma gestisce un altro fondamentale parametro della fotografia: la profondità di campo.
La profondità di campo rappresenta la porzione di spazio che risulta nitida in una foto.
Questa distanza può essere più o meno estesa e questo dipende da vari fattori:
Il valore del diaframma, la distanza che intercorre tra la macchina e il soggetto e la lunghezza focale usata.
Una regola fondamentale da conoscere è quella per cui la profondità di campo si estende per un terzo davanti al soggetto messo a fuoco (verso noi che lo fotografiamo) e per due terzi dietro di lui. Questo vale con qualsiasi valore di diaframma impostato, a qualsiasi distanza dal soggetto e con qualsiasi ottica.
Come abbiamo detto l'impostazione del diaframma determina la misura della profondità di campo, più è chiuso il diaframma e più questa distanza aumenta (sempre mantenendosi un terzo avanti e due terzi dietro al soggetto). Per quanto riguarda le ottiche si ottiene maggior profondità di campo con le focali corte e meno con i teleobbiettivi.
In ultimo, più il soggetto è lontano dal punto di ripresa e più sarà estesa la profondità di campo.
Concludendo possiamo affermare che fotografando un soggetto lontano da noi con un ottica "corta" (es. 35 mm) ed impostando un diaframma abbastanza chiuso (11, 16 etc.) avremmo una zona nitida nella foto molto estesa.
Fino ad ora abbiamo solo accennato alla messa a fuoco, questa regolazione è forse il primo degli elementi di controllo relativi alle funzioni svolte dalla fotocamera. Ruotando la ghiera presente sull'obbiettivo, le lenti si allontanano e avvicinano dal piano della pellicola entro i limiti della filettatura interna: questo consente la messa a fuoco di un soggetto che si trova a distanze diverse.
Oggi la maggior parte delle fotocamere in commercio ha un sistema automatico di messa a fuoco (autofocus) ma nei modelli più professionali è ancora possibile mettere a fuoco manualmente.
Come abbiamo detto in apertura di questa guida, le fotocamere che trattiamo, le reflex monoculari, hanno il grande vantaggio di far apprezzare al fotografo la reale inquadratura che l'obbiettivo effettua. Questo grazie alla presenza di uno specchio presente nel corpo macchina, inclinato a 45° rispetto all'asse dell'ottica, che ha una doppia funzione: riflettere l'immagine nel mirino per consentire al fotografo inquadratura e messa a fuoco e, allo stesso tempo, deviare i raggi luminosi affinché non colpiscano la pellicola prima dello scatto.


NUOVO ESERCIZIO:
SCATTARE 3 FOTOGRAFIE UGUALI A 35 MM CON TRE DIVERSE APERTURE DI DIAFRAMMA (E SEMPRE CONTROLLANDO IL TEMPO DI ESPOSIZIONE ATTRAVERSO L'ESPOSIMETRO NEL VOSTRO MIRINO)
POI SCATTARE 3 FOTOGRAFIE (UGUALI ALLE PRECEDENTI) A 50 MM, SEMRE CON 3 DIVERSE APERTURE DI DIAFRAMMA
E INFINE FARE LO STESSO CON FOCALE A 70MM.

QUESTA VOLTA PERO' FATE ANCHE MOLTA ATTENZIONE ALLA MESSA A FUOCO! OGNI FOTOCAMERA HA, ALL'INTERNO DEL MIRINO DEI PUNTINI ROSSI CHE LAMPEGGIANO SUL SOGGETTO CHE STATE METTENDO A FUOCO, CONTROLLATE NEL MANUALE D'USO DELLA FOTOCAMERA COME SI FA A SPOSTARE QUESTI PUNTINI E COMINCIATE A IMPARARE A GESTIRLI
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Re: LEZIONE N.3 - OBIETTIVI E FOCALE

Messaggioda Alessia » 07/03/2010, 19:24

Alessandra, intanto in bocca al lupo per l'intervento :) Spero non sia nulla di grave.

Ho una domanda. Ai fini dell'esercizio, immagino che invece della terna 35-50-70 mm si possano usare altre terne sufficientemente "distanziate", a seconda degli obiettivi che uno ha... giusto?
Alessia
 
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Re: LEZIONE N.3 - OBIETTIVI E FOCALE

Messaggioda alessandratommei » 08/03/2010, 1:06

Alessia ha scritto:Alessandra, intanto in bocca al lupo per l'intervento :) Spero non sia nulla di grave.

Ho una domanda. Ai fini dell'esercizio, immagino che invece della terna 35-50-70 mm si possano usare altre terne sufficientemente "distanziate", a seconda degli obiettivi che uno ha... giusto?

Si certo, l'importante e' che tieni come base il 50mm che sicuramente hai! :D

L'intervento e' abbastanza di routine... ma me la faccio sotto lo stesso !!! :grin:
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