Milene, questa soluzione dello sciroppo fatto con vino e zucchero credo che sia una trovata del Tosco. Riguardo alla tua domanda, credo che potresti tranquillamente usare vino rosso, perché tanto anche gli acini d'uva rilasciano liquido e macchiano la superficie del dolce; inoltre il vino rosso ha un aroma più intenso.
Vorrei anche rettificare quanto detto a suo tempo da AntonellaRagnetto riguardo al rosmarino: non è vero che sia solo un'usanza pratese, perché dalle parti mie (Chianti senese) lo mettono eccome! Rosmarino, anice e noci!
Però, una differenza nel modo di prepararla fra la zona di Siena e quella di Firenze c'è: a Firenze e dintorni si fanno i due strati di pasta con dentro l'uva come descritto finora; nel senese gli acini si impastano nella pasta e parte si mettono sopra. Mia mamma faceva così, e arricchiva l'impasto con un leggero soffritto di noci spezzettate e rosmarino tagliuzzato in olio d'oliva, giusto una scaldata per far rilasciare il profumo all'olio. Poi, come detto, uva nell'impasto e sopra; non burro, questa è un'usanza che qualcuno ha cominciato ad adottare recentemente. Metteva anche un po' di zucchero nell'impasto. Ah, nell'impasto veniva aggiunta anche una bustina di lievito per dolci, non so perché: forse per dare la prima spinta a una pasta così ricca e pesante? Sopra la schiacciata, prima di infornare, altra uva e un'abbondante spolverata di zucchero.