Nonostante non abbia visto qui una particolare passione per la pizza, volevo completare con la 3.0 un percorso di insegnamento che era rimasto monco mesi fa, quando pubblicai l'Introduzione alle Spezzature a Più Farine ma poi non feci seguire una ricetta.
Bene, per la disperazione dei veneziani, oggi colmiamo la laguna.
Spero che abbiate digerito i concetti espressi nel thread di introduzione alle spezzature superiori alle due farine... se non lo avete fatto, fatelo che è meglio.
La ricetta, quindi, come vi aspettate ed avevo anticipato comporta l'uso di una farina integrale in più, ma anche di un diverso modo di lavorazione che è necessario per poter usare l'integrale in maniera conveniente. Per far ciò, dovete avere un minipimer (un mixer a immersione) o un frullatore abbastanza capiente.
Ricordate la vecchia ricetta della Spezzatura a Due Farine? Ok, a quella aggiungiamo uno step iniziale in più.
Cominciamo con le dosi: rispetto al 100% della farina della spezzatura a due, aggiungete un 7% di farina integrale. Anche l'acqua, va aumentata del 7%, ma partendo dal 70% di idratazione, questo perché vedo che molti hanno problemi di umidità residua nella farina che sballa spesso il risultato. Ora, se tutto va bene, avrete un 100% di farina e un 70% di idratazione circa.
In altre parole, da 10 kg di farina in totale passerete a 10,700 kg di farina, mentre con l'acqua passereste da 7 litri a 7,5 litri.
Ora vediamo il metodo, il passaggio iniziale da fare prima di tutto. Versate nel classico bicchierone del minipimer o del frullatore tutta la farina integrale ed il doppio dell'acqua in peso (mezzo kg di integrale - 1 litro di acqua), più il lievito e lo zucchero che già avete visto nella precedente ricetta. Frullate il tutto a velocità media, fino a quando non vedete che fa la schiuma marroncina. Il composto non deve scaldarsi, deve rimanere freddo, per questo non fatelo girare troppo veloce e troppo a lungo. Finita questa fase e disciolti tutti i grumi, mettere il composto a riposare in frigo per 5-10 minuti.
A questo punto, iniziate a mettere nell'impastatrice la farina di grano duro, l'acqua che avete visto sull'altra ricetta e prendete dal frigo il composto e versatelo tutto nell'impastatrice. Da qui in poi, la ricetta è uguale a quella della spezzatura a due farine, perciò procedete come ormai sapete fare bene e con la consueta manualità.
Noterete una incordatura più liscia e anticipata, così come a volte l'avvolgersi dell'impasto sul gancio: non preoccupatevi e rispettate i tempi della ricetta della spezzatura a due. L'impasto sarà più trattabile in molti momenti, e spero che ve ne accorgerete.
Spero che adesso abbiate compreso il perché era necessario che in tanti imparaste la spezzatura a due farine, perché quella rimane il nocciolo duro di ogni preparazione che vi suggerirò e di quelle che vi inventerete voi, perché adesso credo siano chiari i punti fermi che devono essere sempre rispettati, utilizzando magari un po' di creatività: il minipimer, ad esempio, vi fa allungare i tempi di impasto per una sola farina invece che per tutte, in più lavora sulle fibre che non sono idrosolubili e vi consente una perfetta distribuzione del lievito di birra, che in quel modo si attiva ma non va in autolisi perché trova zuccheri e amidi lenti da lavorare.
Buon divertimento, quindi!