Premessa: amo la cucina siciliana, da sempre, nonostante le mie innegabili origini padane palustri. Quindi sono frequenti le mie incursioni spericolate nelle ricette isolane.
Ho fatto le genovesi ericine seguendo la ricetta di Maria Grammatico che è la Bibbia in materia di genovesi. Vi trascrivo la ricetta che è in rete, quindi nessun segreto.
Pasta frolla
250 g di farina di grano duro
250 g di farina tipo 00
200 g di zucchero
200 g di burro o margarina, tagliato a pezzi
4 tuorli d’uovo
Qualche cucchiaio di acqua fredda
Mescolare le due qualità di farina e lo zucchero in una terrina grande. Aggiungere i pezzetti di burro e incorporare con una lama da pasticceria o con due coltelli. Incorporare i tuorli uno alla volta, e aggiungere tanta acqua quanto basta perché la pasta si riprenda. Versare su una superficie infarinata e formarne una palla. Maneggiare la pasta il meno possibile, altrimenti la pasta verrà dura. Avvolgere la palla con la pellicola e lasciarla riposare in frigo per almeno 30 minuti prima di stenderla.
Crema pasticcera.
2 tuorli d’uova
150 g di zucchero
40 g amido (di grano o di mais)
½ litro di latte
Buccia di mezzo limone, grattugiata
In un tegame pesante, sbattere insieme i tuorli e lo zucchero con una frusta. Sciogliere l’amido in mezzo bicchiere del latte, poi aggiungerlo al latte rimanente, mescolando bene. Versare il tutto lentamente nel tegame con i tuorli, mescolando bene con la frusta.
Cuocere a fiamma bassa, mescolando continuamente, per 10-12 min. finché non diventi molto spesso, come un budino. Incorporare la buccia grattugiata.
* La crema pasticcera l'ho modificata: ho messo un tuorlo in più, mi pareva molto anemica, la prossima volta diminuisco lo zucchero, ma era consistente.
Riscaldare il forno a 220° C.
Con le mani rotolare la pasta in salsicce di due cm di diametro. Tagliare in pezzi lunghi 8 cm, e stendere ciascuno con il matterello per formare rettangoli di 15 x 10 x ½ cm circa. Mettere 2 cucchiai di crema su metà d’ogni rettangolo, ripiegare l’altra metà, e premere tutto attorno ai bordi con le dita. Tagliare a cerchietto con uno stampino, un bicchiere o un tagliapasta. Posare su una teglia a distanza di circa 2,5 cm. Dorare nel forno circa 7 minuti.
Trasferire su una griglia e spolverare con zucchero a velo. È preferibile mangiarle mentre ancora tiepide.
Resa: circa 16 paste.
Problema: la prima infornata è perfetta, forno statico a circa 180/190 gradi.
La seconda infornata a 220 gradi, la superficie della maggior parte dei dolcetti s'è crepata.
Domanda: era meglio stare più bassi con la temperatura? Oppure si saranno scaldati troppo i dolcetti già pronti che erano in attesa di essere infornati?
Esperti di frolla illuminatemi d'immenso.
Questi, se si vede la foto, sono quelli "giusti".