Ci sono semplici ingredienti
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Sono sufficienti dei peperoni sott’aceto e della carne di maiale per contribuire alla preparazione di una pietanza squisita. Avrei tanto voluto farvi vedere la carne scura e saporita del “Suino o Maiale nero di Tricarico”, una specialità recuperata nel tempo di una cittadina della provincia di Matera in Basilicata, ma, francamente non ci ho nemmeno provato a cercarla, è un prodotto di nicchia difficilissimo da reperire .
Nella cucina tradizionale e non, il Maiale nero di Tricarico occupa un posto particolare, sia per la qualità della carne, che per la sua esclusività. Maiale selvatico, razza autoctona, che fino a qualche anno fa rischiava l’estinzione, è diventato oggetto di particolare attenzione da parte di alcuni enti che , di concerto con allevatori più attenti, hanno messo in atto una campagna di riproduzione per salvaguardarne la specie. Pochi hanno avuto la fortuna di saggiarne le carni scure e saporite, anche se, ultimamente, data la efficace riproduzione, non è più un prodotto rigorosamente preservato, tanto da venir proposto, durante una sagra a lui dedicato nel paese di Tricarico, durante il mese di Agosto.
C’è la poesia…..
Lucania
M'accompagna lo zirlio dei grilli
e il suono del campano al collo
d'un'inquieta capretta.
Il vento mi fascia
di sottilissimi nastri d'argento
e là, nell'ombra delle nubi sperduto,
giace in frantumi un paesetto lucano.
Tratto da “E’ fatto giorno” Rocco Scotellaro
Il paesetto nostalgicamente evocato da Rocco Scotellaro, massimo esponente, insieme a Leonardo Sinisgalli, della letteratura lucana contemporanea, è proprio Tricarico, che vanta i natali del poeta.
Scotellaro, uomo colto e sensibile dalle umili origini, politico deluso e tradito costretto ad abbandonare il suo amato paese natio, intellettuale di sinistra della Lucania dalla vita breve ma intensa, attraverso il suo lirismo, non solo porta avanti un disegno di lotta sociale, che ha cercato di mettere realmente in atto in favore del popolo contadino, ma esprime in maniera costante l’amore per la sua terra, evocando immagini semplici e familiari, che appartengono alla storia di ogni lucano.
C’è la musica……
con i ritmi travolgenti della musica popolare lucana che grazie ai “ Tarantolati di Tricarico” ha varcato la soglia della Basilicata per essere amata ed apprezzata anche al di fuori dei confini italiani. I Tarantolati nascono nel 1975, per mano di un grandissimo artista lucano, nato anch’egli a Tricarico, Antonio Infantino. Possiamo godere della loro musica ancora oggi, anche se, nel corso del tempo, è avvenuto un divorzio artistico fra il fondatore ed il resto del gruppo.
C’è la fotografia…
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C’è una ricetta che è andata tramandandosi nel tempo: così la faceva mia nonna, così la fa mia mamma e così la propongo io a voi…
Maiale con peperoni sott’aceto
Ingredienti per 4 persone
800gr di filetto di maiale tagliato in pezzi. I pezzi devono essere piccoli, altrimenti si rischia che la carne diventi troppo secca in cottura. Io ho utilizzato il filetto, ma si può utilizzare il taglio che si preferisce, dalle costine al capicollo, ecc. Volendo, alla carne possono essere aggiunte le frattaglie, ma io in questa maniera non l’ho mai preparato, per cui non garantisco.
4 pupacchi sott’aceto (270gr)
Olio extra vergine di oliva qb
Sale qb
Preparazione
Bagnare il fondo di una padella con abbondante olio, (un tempo veniva utilizzato lo strutto), aggiungere la carne e far cuocere a fuoco basso. Nel frattempo lavare i pupacchi, asciugarli e tagliarli a striscioline. Quando la carne è ormai giunta a cottura, (i pezzetti devono risultare ben rosolati), toglierla dalla padella, e nello stesso olio soffriggere, sempre a fuoco basso e per 15 minuti circa i peperoni sott’aceto. Unire la carne e continuare la cottura per altri 15 minuti.
Dietro un semplice piatto c’è tanto…c’è amore!