Un pò di piacentinismo ... questa volta su liquori e dolcetti da accompagnamento!!!
NOCINO (ALTRIMENTI DETTO NUZÉN)
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30 noci acerbe (raccolte dall’albero ed usate con il mallo)
1 lt alcool 95°
5 etti zucchero
3 etti acqua
La ricetta che vi proponiamo non è l'unica possibile per il nocino, c'è solo una regola indispensabile: le noci vanno raccolte il 24 GIUGNO, il giorno di S. Giovanni
Bisogna utilizzare le noci acerbe di fine giugno, dopo la rugiada di S. Giovanni del 24 che, secondo la leggenda, dà a questi frutti proprietà particolarmente benefiche.
Occorrono una trentina di noci (CON IL MALLO VERDE) spaccate grossolanamente in quattro e lasciate macerare in un vaso di vetro con un litro di alcool a 95 gradi, 5 etti di zucchero (c’è chi ne mette fino a un kg … m tant’è a me piace così) e da 3 etti d'acqua. Per un mese il vaso va esposto al sole e ogni giorno va agitato e capovolto: alla fine del mese si filtra il contenuto con una tela di lino, e si reimbottiglia fino ad ottobre al riparo alla luce del sole.
A ottobre potete stappare il vostro nocino e brindare alla nostra e vostra salute!
BARGNOLINO (ALTRIMENTI DETTO BARGNULÉN)
1 kg di bargnò
1 lt alcool 95°
5 etti zucchero
3 etti acqua (se gradita e/ o vino bianco)
E' un liquore piacentinissimo
Per questo digestivo occorrono i bargnó, ossia le bacche di pruno spino che è un susino selvatico dalle foglie e dai frutti rossi – bordeaux; assomigliano moltissimo ai mirtilli, ma se li provate a mangiare hanno una caratteristica particolare: ossia legano la lingua, nel senso che sono talmente aspri e viscosi che per una decina di minuti vi sentirete tutta la bocca impastata.
Di conseguenza nessuno li consuma così come si presentano in natura, ma nell’infuso detto bargnolino si trasformano per diventare qualcosa di divino … (ho fatto la rima!)
Le bacche si raccolgono mature, ai primi di settembre, ma anche dopo le prime gelate quando la pelle viene rotta dal gelo.
Dalle mie parti se provate a raccoglierle ai primi di settembre rimarrete a mani vuote perché sono già passati i miei voraci vicini di casa che hanno raccolto tutte le bacche visibili nel raggio di un km … siccome sono spontanee crescono proprio ovunque … quelle davanti a casa io non riesco mai a raccoglierle e mi devo incamminare nei boschi dove i più pigri cacciatori di bargò ancora non sono arrivati.
Si prendono circa 1 kg di bacche e si lasciano macerare in un litro di alcool a 95 gradi e 5 etti di zucchero. Chiudere il vaso e lasciarlo esposto alla luce del sole per quaranta giorni, agitandolo un paio di volte alla settimana.
Filtrare e imbottigliare. Volendo alleggerire il grado alcolico si può aggiungere acqua.
Una variante è la sostituzione dell'acqua con del vino bianco secco.
Si lascia riposare per tre mesi.
TORTELLI RIPIENI (ALTRIMENTI DETTI TURTLI’T)
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INGREDIENTI:
per la pasta frolla:
300 g di farina
100 g di zucchero
150 g di burro
2 uova
PER IL RIPIENO:
300 g di marmellata di susine amara
PREPARAZIONE:
Preparate la pasta frolla e lasciatela riposare n frigo una mezz’ora. Stendetela con un mattarello ad uno spessore di mezzo centimetro. Tagliarla in strisce longitudinali alte 15/16 cm e procedere mettendo un cucchiaio di marmellata (a distanze regolari) su un lato delle strisce, e richiudete l'altro lembo di pasta su questi come se stesse facendo dei ravioli.
Quindi tagliate uno per uno i turtlìt con la classica rotella per la pasta e dandogli la classica forma delle mezzaluna; chiudeteli premendo gli orli.
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Infornateli in forno caldo a 180/200° e cuoceteli fino a doratura (a seconda del forno ci vogliono 8/12 minuti). Sono ottimi sia caldi che freddi. Serviteli su un piatto cosparsi di zucchero a velo.
Li potete conservare a lungo in scatole da biscotti.
Ed infine anche se non c'entra niente ... ma adesso ho scoperto come si mettono le foto e mi piace assai ... vi metto un bel primo piano dei pisarei!!!!!
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