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Almeno, così lo si chiamava ai tempi di ihc. Io , confesso, prima non lo amavo molto: ho il mortaio in marmo e ho sempre usato quello. Ultimamente, invece, la pigrizia di mi ha vinto e, complice il freddo - nelle giornate particolarmente calde, arrivo a immmergere il bicchiere del frullatore in una ciotola colma di ghiaccio, ottengo - secondo me - un buon risultato. Detto questo, la domanda è: voi come lo preparate? E che differenze trovate tra quello al frullatore e quello al mortaio? E' davvero tanto da sacrileghi scegliere, come ho fatto io ultimamente, la fretta? Orsu', dite mo' la vostra.
Procedo così:
Un bel mazzetto di di basilico appena colto;
60 g di pecorino sardo grattugiato;
50 g di parmigiano grattugiato;
1 spicchi d'aglio;
1/2 bicchiere ca. di olio extra-vergine d'oliva ligure;
30 g. di pinoli
Innanzitutto, ho riposto boccale e lama del minipimer in freezer, in modo da averli ben freddi. Per un pesto accettabile anche se non preparato con il mortaio, infatti, il freddo è molto importante. Se surriscaldato, il basilico annerisce e diventa amaro. Per cui, colpetti di miniper veloci e rapidi, in modo da non rriscaladare troppo il composto. E - per quanto possibile - ingredienti e attrezzi freddi.
Il resto, poi è semplicissimo.
Ho cimato le piantine, raccogliendo un bel po' di foglie che ho pulito con uno strofinaccio. Poi le ho messe nel boccale del minipimer, insieme ad uno spicchio di aglio bello grande e ai pinoli, alternando strati di foglie ad un po' di olio (in modo da evitare il più possibile il contatto diretto tra lama e foglia). Ho aggiunto poi un pugnetto di pecorino sardo mescolato a del parmigiano ed ho iniziato a frullare. Colpetti corti e veloci, come dicevo prima, in modo da non surriscaldare il composto.
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