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marta ha scritto:Sarebbe molto interessante conoscere il codice etico del Consorzio.
Considerato quanto costerebbe a qualunque produttore di latte di bufala mantenere in vita i vitellini e permettere loro di nutrirsi almeno parzialmente di latte materno (a scapito diretto della produzione), mi pare altamente improbabile che possa esistere un latte di bufala prodotto in maniera veramente etica, ovvero senza far soffrire le bufala ed il vitellino a causa della loro prematura separazione, e senza causare una morte più che prematura del bufalino.
Non vedo come possa esistere una soluzione diversa.
Lo stesso meccanismo avviene in tutte le produzioni industriali di latte.
Sta alla coscienza di ognuno di noi decidere se accettarlo, o passare ad un'alimentazione vegetale.
marta ha scritto:Sì in effetti non c'è nulla di peggio delle informazioni imprecise o volutamente manipolate, servono solo a discreditare tutti.
L'unica cosa che vorrei capire è: in cosa la fine dei bufalini maschi del Consorzio secondo voi cambia molto da quelli visti nella foto? In un modo o nell'altro, bisogna pure sopprimerli.
salutistagolosa ha scritto:mi sono fatta un po' di letture su come si fa da queste parti, e mi pare di capire che i vitellini siano separati molto presto per minimizzare lo stress sia per la vacca che per il vitello, nel senso che hanno notato che prima vengono separati, meno e' probabile che la vacca cerchi il vitellino dopo la separazione.
marta ha scritto:Figurati, mangio vegano ma in maniera imperfetta e poi anche se tu lo avessi saputo prima, cosa hai detto di strano?
Certo da come descrivi la Scozia pare proprio un paradiso o almeno un purgatorio per gli animali da allevamento, rispetto all'inferno che c'è altrove.
Mi fa piacere, non immaginavo possibile tanta attenzione all'"animal welfare" nemmeno lassù... sono troppo disgustata di tutto quello che avviene altrove, ovunque, negli allevamenti di ogni specie.
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