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Gli spaghetti alle vongole di Tom Bolini

Ingredienti:
400 g Spaghetti
6 porri
1 kg vongole dell'Adriatico (non veraci: quindi finte?)
3 spicchi aglio
1 peperoncino rosso
5 cucchiai olio e.v.
Procedimento:
Vongole = sabbia: che fare?
Appena entri a casa col tuo kilo di vongole nella busta, buttale nella
vasca del lavandino, tappata, contenente abbondante acqua fredda
salata. Esse vongole, restando li' per almeno 1/2 ora, se di piu' e'
meglio, rilasceranno (quasi) tutta la sabbia spontaneamente.
Qual e' l'agente, il principio attivo di tale miracolo? L'acqua?
nonono! Il sale? nonono! Il freddo? nonono!
E' il silenzio: gia', perche' la cosa funzioni bisogna fare silenzio.
L'acqua salata serve solo a simulare il loro ambiente naturale,
cosicche', dopo essere a lungo rimaste rinserrate in se stesse,
conservando gelosamente quel pochillo di acqua marina imprigionato tra
le valve durante la cattura, le vongole siano - con l'inganno, ebbene
si' - indotte ad aprirsi, a darsi una sciacquata. Ma se voi, una volta
immersele, prendete ad agitarle, a sbatacchiarle, a farci cadere
dentro questo e quello... Non succedera' niente, se ne resteranno
chiuse nel loro egoismo: SILENZIO, dunque.
Al momento opportuno, preleva le vongole dal loro ritrovato e
illusorio habitat, ponile in pentola larga su fuoco vivace, senza
aggiunta alcuna, e incoperchia. Dopo un po', rimesta, perche' a
ciascuna sia data la giusta dose di calore che, uccidendola - questo
e' cio' che accade, sissignori - uccidendola, dicevo, la induca a
rilassare i muscoli e ad aprir le valve.
Appena aperte, toglile dal fuoco, e conserva il liquido prodotto in
una bacinella, lasciandolo depositare.
E ora sguscia le vongole. A questo punto i piu'
raccomandano - igienisticamente - di buttare quelle che son rimaste
chiuse, inquantoche' sarebbero morte. Diffida!
Su 10 rimaste chiuse, 3 erano morte, e dunque vanno buttate (apri
percio' le vongole chiuse sopra il lavabo, cosicche' la vongola morta
piena di putrida materia non abbia a cadere sopra le vongole vive
denudate, rovinando il tutto).
Ma 7 erano vive, eccome! Erano anzi le piu' vive, le piu' forti,
quelle che hanno resistito di piu' all'azione micidiale del calore e
che, al suo cessare, non avevano ancora del tutto allentato la morsa
tenace dei muscoli valvari: aprile dunque. Vedrai comparire dinanzi ai
tuoi acqui l'immagine plastica del significato della parola "turgido".
Non toccarla con le dita sacrileghe, questa no: questa pappala subito,
direttamente in bocca, meritato premio!
Sgusciate che tu le abbia, ponile nella bacinella insieme al liquido
privato nel frattempo della sua posa sabbiosa (non serve filtrare,
basta versare adagio, come si fa col vino, ed buttare l'ultimo
sabbioso goccio).
Nel frattempo il pentolone con l'acqua (che servira' poi a cuocere la
pasta) bolle gia', e tu lo salerai, e vi tufferai i 6 porri, che avrai
gia' mondato e lavato. Io li faccio scottare per 4 minuti: perdono
quel retrogusto di "fieno", mantengono il gusto di "porro", e puoi
utilizzarne, una volta tolti dall'acqua e riducendoli in rondelline di
3 millimetri, anche la parte che comincia ad essere verdina, e non
solo quella bianca-bianca-bianca. Quel bel verdino che e' anche bello
da vedere, alla fine.
Nel frattempo del frattempo, nel padellone in cui avrai scaldato
l'olio, soffrigge lentamente l'aglio schiacciato insieme al
peperoncino. Io tolgo aglio e peperoncino quando l'aglio ha assunto in
superficie colore e aspetto di una bella crosta di pane dorata.
Tolto l'aglio, aggiungo il porro, alzo la fiamma, aggiungo le
rondelline di porro, mescolo, aggiungo a filo (per eliminare financo
il piu' persistente e tignoso residuo di sabbia) il liquido delle
vongole, rimesto, incoperchio, e faccio andare per 10 minuti a fuoco
super-basso, cosi' il porro si stufa, ma io no :-) (e voi? siete
ancora qui? non vi siete ancora stufati?).
Mentre il porro si stufa - peggio per lui - gli spaghettini cuocciono.
A cottura, scoperchio il padellone, alzo la fiamma, ci tuffo le
vongole (non stufate: sono pazienti, le vongole) e gli spaghetti, e
faccio saltare brevemente, finche' cio' che e' liquido, emulsionando,
diventi cremoso.
Attenzione adesso: fase cruciale, seguire scrupolosamente!
Spento il fuoco, prendere un pugno di prezzemolo appena tritato,
pentirsi di cio' che si sta per fare, e - sigh - metterlo in una
tazzina in congelatore.
Servire gli spaghettini porro e vongole SENZA prezzemolo.
Fatta oggi. Ci vuole moooolto meno a farla che a leggerla,
naturalmente! --- Antonio
Circondati di una nuova luce!
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