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Come cuocere il cotechino artigianale (non precotto)

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Siete tra quelli che non sanno come cuocere il cotechino? Quello vero, intendo, non industriale: non amareggiatevi, non siete i soli. Purtroppo, il consumo cotechino di tipo artigianale è stato quasi completamente sostituito dal consumo di cotechino precotto: sicuramente più comodo e veloce da cuocere ma non altrettanto saporito di quello artigianale.
Avendo a disposizione la “materia prima”, vale la pena di provare a cuocere questo salume da soli: un piccolo sacrificio che vi permetterà di scoprire un sapore del tutto nuovo.

COSE CHE E’ NECESSARIO SAPERE SU COME CUOCERE IL COTECHINO

Le regole da seguire su come cuocere il cotechino sono poche ma precise: innanzitutto, procurarsi  un bel pentolone. Sono ideali le pentole ovali: il cotechino deve essere completamente sommerso dall’acqua e deve stare “sdraiato” dentro la pentola.

1) guardarsi da quelli precotti  impacchettati in carta d’argento e immerse in liquidi  collosi;

2) acquistarlo da un fornitore di fiducia,  che magari  li prepari personalmente o che almeno  sia in grado di offrirvi garanzie sulla loro provenienza;

3)  immergerlo in acqua fredda per due o tre ore prima di cuocerlo;

4)  NON bucherellare  e avvolgerlo semplicemente bello stretto in foglio d’alluminio. Poi procedere come di consueto: in acqua fredda, bollore, abbassare e far fremere 2 ore.

5) una volta cotto, lasciarlo riposare nella sua acqua per almeno una ventina di minuti.

Una precisazione, rispetto a critiche che mi sono state avanzate rispetto a questo metodo: qualcuno preferisce cuocerlo avvolto in uno strofinaccio. Probabilmente una volta si faceva così, ma la carta di alluminio consente un risultato meno *bollito* e il sapore ne guadagna. E quando si apre il grasso va via lo stesso. Ma resta il sapore.

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