[quote="nonnabelarda"]Quest'anno per Natale vorrei provare a fare il pandolce genovese ]
Da : I sapori della cucuna regionale ialiana- Vol. 4
Secondo me questa è OK....
500 gr farina, 125 zucch, 125 burro, 500 gr pasta di pane lievitata, 25 gr pinoli, 25 gr pistacchi, 25 gr uvetta, 25 gr zucca candita, 1 cucchiaio di semi di finocchio, 1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio mezzo bicchiere di marsala, sale.
Inoltre : 20 gr burro, 20 gr farina.
Setacciate metà della farina sulla spianatoia, unite la pasta da pane e un pizzico di sale e impastate, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua tiepida. Coprite l'impasto con un telo di cotone, metterlo in un luogo caldo e lasciarlo lievitarre per 5-5 ore. Fate rinvenire l'uvetta in acqua tiepida e scolatela; sbollentate i pistacchi in acqua salata, pestateli e tritateli; pestate i semi di finocchio; tagliate a dadini la zucca candita. Setacciate sulla spianatoia la farina rimasta con un pizzico di sale e afte la fontana, versatevi il marsala, il burro fuso e tiepido, l'acqua di fiori d'arancio, lo zucchero e mescolate per amalgamare gli ingredienti. Unite il pannetto di pasta lievitato e impastate. Aggiungere i semi di finocchio, i pinoli, i pistacchi, l'uvetta , la zucca candita e amalgamate.Disponete la pasta su una placca da forno imburrata e infarinata, cingetela con un cartone alto e fermatelo bene. Coprite lapasta e lasciatela lievitare per 12 ore in luogo tiepido, poi incidetene a croce la superficie. Mettete la placac in forno preriscaldato a 180° e lasciate cuocere per circa 1 ora. A cottura ultimata, sformatelo su una gratella per dolci, elimionate il cartone e lasciatelo raffreddare completamente prima di servirlo.
PS : Conviene chiedere a Gennarino CHE TIPO DI FARINA UTILIZZARE...
Il pandolce genovese è stato definito "un piatto ribelle"., perchè può presentare qualche insidia, facilmente superabile tuttavia con un po' di attenzione. Eccovi "i tiri mancini" più frequenti : il pandolce brucia all'esterno e sul fondo, resta crudo all'interno, o - se non avete avuto la pazienza necessaria per amalgamare l'impasto - vi ritrovate la frutta secca e i canditi "ammunticchiati". Infine, se abbondate con le uova, il pandolce risulta troppo morbido.
Come da tradizione, sto piatto rallegra le tavole natalizie delle famiglie liguri: Una volta lo si faceva in casa il 23 dicembre, in quanttà tale che durasse sino all'Epifania..
Si impastava utlizzando il lievito naturale, setto "crescente" e si modellava con le mani nella caratteristica forma di cupola, leggermente bombata. Una volta si chiamava marzapane reale, perchè era prediletto dalle famiglie altolocate. C'è chi dice fosse basso perchè nel medioevo i dolci somigliavano a schiacciate, c'è chi sosstiene che derivi dal pane con lo zibibbo conosciuto anche dagli antichi egizi...
PS : piaceva anche a Ugo Foscolo..
ciau
nadia
( pendo proprio che a Dicembre lo farò anch'io...

)