Seguendo il consiglio di Paoletta, ovvero quello di pensare ad impasti molto idratati, e rendendomi conto del fatto che in effetti con le mani è molto difficile eseguire correttamente questo tipo di impasti, ho pensato di provare ad impastare con le fruste a spirale del mio sbattitore (tralaltro

non le avevo mai usate ed essendomi sbarazzata dell'impastatrice, non restavano che quelle, in casa...

).
Dunque... inutile dire che
Paoletta aveva ragione! Infatti ho seguito una ricetta che a mano era molto difficile da impastare a causa appunto, della quantità di liquido, ma con le fruste... in un attimo l'impasto è diventato liscio e soprattutto lucido!!! Durante l'impasto lo vedevo "arrampicarsi" sulle fruste e si attaccava e staccava dalle pareti... era così elastico che sono rimasta veramente così

!!!
Ma veniamo alla ricetta!!! Non so perchè ma mi ha colpita , postata per caso su un forum francese che non c'entra con la cucina

.... le foto non erano un granchè, però qualcosa mi diceva che la poteva fare al caso mio... e infatti... guardate il risultato

Qui sono appena sfornate, giusto il tempo di intiepidire e le ho farcite di marmellata (era già tardi e alla fine non mi andava di fare la crema... ): le abbiamo trovare ottime, anche mio marito che non ama i dolci ne ha mangiate 5 di quelle piccole tonde

anche se devo dire che io avrei voluto un impasto ancora più leggero, affinchè il ripieno trovasse più spazio... ma questo non so se dipende dall'idratazione (
Paoletta, forse occorrerebbe più liquido?) o quasi sicuramente dalla lievitazione (
Tu che dici, Paolè?) infatti secondo me da ricetta il lievito era troppo ma ho comunque voluto eseguirla alla lettera anche perchè avrebbe accelerato dato l'orario e vista la bassa temperatura di quella sera... Ci tengo a precisare però, che a livello di gusto, il lievito non si sentiva...
Tralaltro secondo me potrebbe anche dipendere dalla farina: ho usato solo 00 ma penso che avrei potuto usare 50% di manitoba o anche di 0...
Che ne dite?
Parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi. (Galileo Galilei)