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preparare la gelatina di frutta

La preparazione della gelatina di frutta


Confetture, marmellate, gelatine... tre modi per un unico risultato: conservare la frutta per le stagioni in cui non è disponibile il prodotto fresco. Delle tre la gelatina è il prodotto più raffinato; bello nell'aspetto, scintillante nel sapore. Prima di spiegare come fare, alcuni appunti.

La gelatina si può fare con qualsiasi frutto; il concetto base è quello di ricavarne il succo e cuocerlo con una adeguata quantità di zucchero. C'è però un problema: non tutta la frutta contiene pectina (che è il gelificante naturale...) o, se la contiene, le percentuali sono diverse.

Questo elenco aiuta a capire.

- mele, more, ribes rosso, uva spina, limoni, arance, prugne acerbe, è frutta ricca di pectina e notevolmente acida;
- prugne mature e ciliege dolci sono ricche di pectina, ma poco acide;
- fragole, uva, albicocche, amarene, è frutta povera di pectina, anche se discretamente acida;
- lamponi, pesche, fichi, pere e, in genere, tutta la frutta matura è povera di pectina e non acida.

L’integratore di pectina è la mela acerba (bucce e torsoli in primo luogo); il correttore di acidità è il limone (tutto).
Io uso questo sistema: faccio cuocere a fuoco basso e con poca acqua, per 30-40 minuti, in una pentola separata, quel che mi serve (mele e/o limoni); faccio raffreddare e passo al colino a maglia fitta. Ottengo una purea molto molle che è un concentrato della sostanza che mi serve; lo aggiungo al succo di frutta e allo zucchero prima della cottura finale.

E per ottenere il succo-base?
La frutta, ben lavata e tagliata a pezzi con tutta la sua buccia, va messa in pentola e coperta a filo con acqua. Va cotta fin quando la sua consistenza diventa molto morbida (le fragole cuoceranno meno, pere e pesche sensibilmente di più; dipende comunque dal grado di maturazione). Ancora calda versatela in una tela bianca e pulitissima (che userete solo per questo, avendo poi cura di lavarla senza detersivi) che avrete poggiato su una ampia scodella. Raccogliete i quattro lembi, legateli e sospendete la massa cotta sopra la scodella. Dovrà restare lì a percolare per 24 ore. Non toccate il sacco, non strizzatelo, non accellerate insomma la percolatura; da questa fase dipende la luminosità della vostra gelatina!

Ora pesate il succo ottenuto e, in relazione alla frutta impiegata, al vostro gusto e alle necessità di conservazione nel tempo, pesate da 400 a 700 gr di zucchero per chilo di succo.

La frutta matura richiede meno zucchero; quella acerba o fortemente acida ne richiede di più. Siamo quasi alla fine; due utensili vi aiuteranno ad ottenere il risultato migliore: la pentola di rame e il termometro. La prima è utile perché condurrà la cottura al punto di gelificazione (108° C) in minor tempo, salvaguardando al meglio gli aromi della frutta; Il secondo è indispensabile, ne capite il perché…

Non deve essere un termometro da zucchero, basta che sia tarato fino a 120° C. e che la scala graduata si legga bene.
Unite in pentola il succo, lo zucchero e la purea che contiene pectina e/o acidi. Mescolate a freddo per amalgamare e andate sul fuoco forte fino a quando non raggiungerà il punto di gelificazione (circa 12-15 minuti dopo il bollore). Togliete la pentola dal fuoco, fermate la cottura immergendone il fondo in acqua fredda e poi, con cura, invasate. Suggerisco di invasare in contenitori piccoli (120 ml). Fate raffreddare i vasetti per bene, coperti da un tovagliolo pulito. Poi tappate e conservate in un posto fresco e asciutto.
Sotto, che non è difficile!



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